Un articolo (di un confratello) che fa pensare.

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Salvini ha dichiarato guerra a Bergoglio: dialogo interrotto tra Chiesa e Lega. Il Salvini fa il bullo con la Chiesa cattolica, ma forse non gli conviene: è passato dallo sventolare vangelini della prima comunione e rosari, a trovarsi contro tutta l'editoria cattolica e tutto l'episcopato italiano. Effettivamente non erano mai stati così compatti in 70 anni di Repubblica.

Matteo Salvini nel suo delirio di onnipotenza, era pronto allo scontro con papa Francesco, dal quale si era aspettato un minimo di attenzione in queste settimane per attirare verso di sé il voto dei cattolici più o meno dissidenti in vista delle prossime europee.

Un modo per sancire un armistizio dopo i tanti scontri a distanza degli ultimi mesi. Un sogno che, però, non si è realizzato. E allora ecco che, nonostante il tentativo del leghista Giorgetti di tessere una profonda trama con esponenti di spicco del Vaticano, alla fine si è arrivati alla rottura.

Lo strappo è avvenuto al momento della pubblicazione della foto del vicepremier con il mitra in mano durante le festività pasquali. Come rivela Dagospia, diversi consiglieri di Bergoglio (tra i quali il Prefetto per la Comunicazione Paolo Ruffini) hanno sobbalzato e caldeggiato al Pontefice, già dubbioso, la possibilità di interrompere i contatti con il Carroccio. I toni, così, si sono fatti durissimi. Nelle scorse ore il Papa, tanto per essere chiaro, aveva lanciato l’ennesimo appello pro-accoglienza all’Europa, chiedendo di “non chiudere il cuore a chi bussa”. La risposta di Salvini? “Nemmeno se me lo chiede Padre Pio”. Risposta ad effetto ma banale ad un problema reale e complesso di portata mondiale. Effetto sì, ma effetto boomerang, perché a molti cattolici citare a sproposito padre Pio fa saltare i sentimenti! Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi!

Il ministro degli interni che dovrebbe rappresentare tutti gli italiani - credenti e non - e che troppo facilmente dimentica di stare (poco) su una poltrona importante solo col 17% dei voti [elezioni 2018], pensa di essere Napoleone quando sognò di demolire la Chiesa e i suoi valori millenari.

Bergoglio dal par suo ha accettato la sfida, rilanciando a sua volta da Sofia, in visita a un centro profughi, il problema dei migranti, “croce dell’umanità, una croce che tanta gente soffre”. Ma lui coi suoi soliti selfie, questa volta dal lago di Como, ironizza sulla gente che muore...

Lo scontro, insomma, è ormai sotto gli occhi di tutti. Salvini a ben pensare sperava in una stretta di mano proprio in questi giorni di campagna elettorale: lo scatto perfetto con cui presentarsi alle urne il 26 maggio per le europee! Ma marca male. A questo punto, ovviamente, non ci sarà niente di tutto questo.

Oltretutto i giovani, quelli che a differenza di Salvini, hanno studiato e viaggiano per l'Europa, non rinunciano all'Europa delle frontiere aperte! Sia che siano fervidi cattolici che mangiapreti.

E d’altronde anche prima della foto col mitra, erano state la politica dei porti chiusi, la legge sulla legittima difesa, il decreto sicurezza e le accuse alla Caritas a far allontanare la Lega dalla Chiesa. E se in passato il Pontefice aveva concesso foto anche a personaggi storicamente diametralmente lontani dal mondo cattolico (Emma Bonino, Michael Moore e persino Mario Adinolfi), stavolta Bergoglio è fermissimo. Di Maio ha avuto il suo scatto, ma Salvini resterà a bocca asciutta. Al massimo potrà farsi un selfie a Pietrelcina. Ma la guerra l'ha già persa.

Certamente Benito era stato più furbo, ma comunque non gli bastò. Aveva chiuso tutte le associazioni cattoliche, ma imposto i crocefissi nei locali pubblici. Aveva realizzato via della Conciliazione, ma aveva fatto sorgere l'antifascismo cattolico che gli costò molto caro. Pare che disse «io non sono cristiano, sono cattolico» per cercare strani consensi nella destra massonica delle segrete vaticane, ma - alla mal parata - si dileguarono tutti e restò solo rivelando il farabutto che era mentre scappava col malloppo fino a Dongo. Nemmeno un processo gli fu concesso... Altro che immunità parlamentare! Eppure anche in quel caso la Chiesa si rivelò più intelligente di lui, offrendogli in extremis una resa onorevole in Curia a Milano. E se fu tolto dalla posizione del ludibrio folle a testa in giù, ancora una volta lo si deve alla Chiesa che una pietà riesce a provarla anche per il nemico più abietto.

Certo il neo evangelista Matteo non è furbo come Benito anche se cerca gli stessi balconi, e seppure il consenso verso di lui è aumentato, il gradasso dei palazzi che sfotte tutti si deve accontentare dei fans ingombranti di CasaPound che minacciano di stupro una mamma Rom, perché comunque la maggioranza degli elettori, anche quelli delusi da una sinistra incapace, gli è comunque contro.

E se qualche triste tonaca nera si rivela nostalgica di Pio V o di qualche pizzo del cinquecento oppure di altre camicie nere, tutti gli altri preti impegnati anima e corpo nel sociale, li ha tutti contro.

Si narra che un giorno il card. Consalvi, mentre veniva deportato con il Papa, disse a Napoleone: "se non ci siamo riusciti noi preti a far crollare la Chiesa, non ci riuscirà certo lei maestà".

Pochi anni dopo Napoleone era a Sant'Elena, proprio mentre Pio VII rientrava a Roma il 24 maggio del 1814. La Chiesa è arrivata fino ad oggi e, con ogni probabilità, ci sarà in futuro.

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E vabbè, un po' mi dispiace però. Soprattutto per chi si sta lasciando abbindolare. Brava gente che conosco... Comunque la storia insegna che poi alla fine tutti quelli che sotto il fascio erano podestà, dopo il '48 magicamente divennero sindaci... in fondo "solo gli stupidi non cambiano idea" e gli opportunisti non sono mai stupidi.
La vera tragedia invece è che i mafiosi, quelli non cambiano mai. A loro e non alla Chiesa bisognerebbe fare la guerra.