Venerdì, settimana dopo Pentecoste
Lettura del Vangelo secondo Matteo 10, 18-22
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Parola del Signore.
Sia lodato Gesù Cristo
La lamentela che spesso si sente nelle comunità cristiane o da qualche credente è che “non si vince”. Questa lamentela nasce da chi non ha capito che il Vangelo è sommamente semplice, ma non è facile.
Il Vangelo attira su di sé anche l'odio, perché coloro che pervicacemente vogliono seguire il loro parere, la loro strada, la loro visione del mondo, avranno in odio il Vangelo; perché il Vangelo ti obbliga a uscire da te stesso, a spostarti dalla tua animalità, dalla tua bestialità e muoverti verso il regno di Dio. Raggiungere regno di Dio non è una cosa facile, non è una apparizione carina. E’ la fatica ad esempio di amare il prossimo, di accogliere chi è profondamente diverso da te, addirittura di amare il tuo nemico.
Ora, queste pagine sono scritte e queste pagine non possono essere strappate dal libretto del Vangelo, queste pagine sono il cuore stesso di questo cambiamento.
Gesù mette in guardia nel Vangelo di Matteo in modo anche molto forte, molto evidente, il fatto che gli Apostoli non andranno a vincere.
Le folle cambiano idea molto facilmente! Lo hanno fatto con Gesù! Fintanto che Gesù gli ha dato da mangiare il pane, volevano farlo re; poi - dopo - erano erano a gridare «preferiamo Barabba!» che era un assassino.
Se è successo così con Gesù, perché dovrebbe essere diverso per noi?! Quando ci accusano, quando ci deridono... e questo lo possono fare persino i nostri figli che hanno ricevuto da noi le cose più belle; lo possono fare i ragazzi che sono cresciuti in Oratorio e che noi abbiamo fatto giocare e divertire; sono gli stessi che irridono i loro preti, o coloro che adesso vanno all'Oratorio, o vanno a Messa.
Questa spaccatura non solo deve essere tenuta in conto, ma questa spaccatura fa parte dell'annuncio del Vangelo; perché il Vangelo rompe con la logica del mondo, è la logica di Dio che è diversa dalla logica del mondo.
Se fosse bastata la logica del mondo per salvare il mondo, non sarebbe venuto Gesù a dirci che c'era un'altra logica con cui affrontare la storia.
Mettiamoci seriamente alla sequela di Gesù, senza scandalizzarci se qualcuno si solleva a deriderci o addirittura ad odiarci. Mettiamoci seriamente alla sequela di Gesù per amare coloro che non sono amabili, fossero anche i nostri nemici più accaniti o semplicemente i più stupidi.
Sia lodato Gesù Cristo
14 giugno 2019