Al nostro DinDonCafé si parla di preti sposati.... uhmmm... intrigante.
PRETI SPOSATI
Dal vescovo tedesco Fritz Lobinger
Una proposta per i preti di domani
«Una proposta per superare la scarsità di preti, e rendere anche più attive le comunità, che risale ai primi tempi del cristianesimo: ordinare, accanto ai preti celibi, anche alcuni “anziani” con famiglia e una professione, organizzati in équipes e legati alla parrocchia che li ha espressi».
Ci ha ragionato tutta la vita su questa idea — una sorta di “ritorno al futuro” per avere “i preti di domani” — Fritz Lobinger, novantenne missionario tedesco fidei donum che è stato anche vescovo in Sudafrica. Le ha dedicato studi su studi, partendo dall'esperienza sul campo.
Alle sue proposte Papa Francesco ha fatto esplicito riferimento nell'incontro con i giornalisti durante il volo di ritorno da Panamá, rispondendo a una domanda sul celibato sacerdotale: «C'è un libro di Padre Lobinger, interessante e forse può aiutare a come rispondere al problema».
Lobinger ha sviluppato in diversi libri questa sua proposta di ordinare in ogni comunità cristiana “équipes di anziani”: in particolare, nel 2003, ha pubblicato Priests for Tomorrow. A plea for teams of “Corinthian Priests” in the parishes. [Preti per domani. Nuovi modelli per nuovi tempi, Editrice missionaria italiana, 2009].
Il Papa ha dunque suggerito di prendere in considerazione l’idea di Lobinger che prevede la possibilità di ordinare preti «anziani», anche sposati, che celebrino la messa, amministrino il sacramento della riconciliazione e diano l’unzione degli infermi.
«L’ordinazione sacerdotale dà i tre munera: regendi — governare, il pastore —; docendi — insegnare — e sanctificandi. Questo viene con l’ordinazione. Il vescovo darebbe soltanto
le facoltà per il munus sanctificandi: questa è la tesi».
È una possibile soluzione da discutere per i luoghi «dove c’è un problema pastorale, per la mancanza dei sacerdoti».
In sostanza Lobinger propone di reintrodurre, a fianco del presbitero diocesano tradizionale, un secondo tipo di prete che — fa presente — esisteva nei primi secoli della Chiesa: un uomo di fede provata che, avendo famiglia e lavoro, si dedichi part-time ai servizi religiosi della parrocchia. Le parrocchie avrebbero così sempre disponibili gruppi di preti a presiedere le funzioni religiose. Questi uomini non eserciterebbero il ministero in forma individuale ma sempre in équipe.
Lobinger ha sviluppato queste idee negli anni Settanta, incontrando comunità prive di un prete residente ma guidate, appunto, da laici. Finendo per chiedersi se non fosse opportuno conferire ad alcuni di loro anche l’ordinazione, in modo da far loro celebrare anche l’Eucaristia e amministrare sacramenti.
Badando bene a non clericalizzare i laici. Con un impegno chiaro per tutti: salvaguardare il tesoro del sacerdote totalmente dedicato, soprattutto come guida spirituale, formatore e animatore delle comunità, supervisore della comunione ecclesiale.
Per Lobinger l’impegno prioritario è di costruire comunità cristiane autentiche, formate da persone che imparano a collaborare e condividere i compiti. Del resto, sostiene, nella Chiesa l’ordinazione di leader locali è stata per secoli la norma. Negli Atti degli Apostoli (14, 23) si legge che per le nuove Chiese venivano designati «alcuni anziani» che non erano inviati alla comunità, ma venivano dal suo interno.
Insomma, è la domanda di partenza del libro di Lobinger, «come sarebbero le parrocchie se in ognuna di esse venissero ordinati preti tre, sette o più leader locali provati, sposati» e cioè «“preti di comunità” o “preti di Corinto”?». Certo, riconosce, non sarà facile per tutti superare «l’abitudine di avere un parroco interamente a disposizione per la propria comunità». Su questa strada, insiste, Nord e Sud devono camminare insieme perché dipendono l’uno dall'altro. Sì, antiche e nuove chiese devono comprendersi a vicenda, nelle rispettive situazioni, per giungere a una soluzione che trovi tutti d’accordo. E forse sta proprio al Nord fare il primo passo.
Giampaolo Mattei - L'Osservatore Romano - 6 febbraio 2019
carissimi buongiorno e benvenuti nel mio nuovo din don caffè di oggi allora vedete mi sono messo il clergyman tutto regolare perché dobbiamo parlare di celibato sacerdotale e non vorrei che qualcuno si scandalizzasse dopo dice chi sta parlando pero li si sta parlando è un prete incredibile questa cosa prima però una cosa qualcuno ha fatto notare che proprio nell'altro video quello dove parlavo del prete come servizio ho mostrato alla tazza che diceva che il capo ha sempre ragione è assolutamente involontario me l'hanno regalata perché c'era stato una questione in oratorio era uno scherzo comunque bravissimi che vi siete accorti che essere prete non è non essere il capo ma essere a servizio però promesso di parlare di celibato sacerdotale per spiegare un po di cose ora è chiaro che io non posso altro che parlare del celibato sacerdotale parlando del mio celibato sacerdotale nel senso che parlare del celibato sacerdotale in senso assolutamente generale mi sembra molto banale e oltretutto ci sono mille libri e ho visto anche tanti video alcuni anche abbastanza divertenti che parlano di questo allora approfondiamo la questione del celibato sacerdotale innanzi tutto sia chiaro i preti non hanno i voti che non sono quelli della scuola che non hanno i voti allora sono i religiosi che fanno i famosi tre voti di castità obbedienza e povertà ok i sacerdoti non hanno questo tipo di vincolo noi riceviamo un sacramento che è cosa assai diversa il sacramento e un segno efficace della grazia il vuoto è un giuramento sono due cose differenti per approfondire questo non lo facciamo adesso se volete lo scrive the law approfondiamo comunque dentro nel sacramento che noi riceviamo non c'è il celibato in se stesso dentro nel sacramento tanto è vero che questo sacramento che è il sacramento dell'ordine sacro è diviso in tre gradi che sono il diaconato il presbiterato dell'episcopato essere diaconi essere preti essere vescovi gradi nel grado del diaconato il diaconato può essere uxorato o non uxorato quindi il diacono può essere sposato o non sposato quindi in se stesso il sacramento è anche dimostrato appunto in modo così empirico molto semplicemente non è legato alla questione del matrimonio si matrimonio no per tantissimi secoli i preti sono stati sposati e attenzione anche oggi ci sono tanti preti sposati dove nelle chiese di rito orientale anche nelle chiese cattoliche di rito orientale il sacerdote può essere sposato quindi chiesa cattolica di rito orientale non sono gli ortodossi gli ortodossi non hanno il celibato sacerdotale hanno soltanto il per i monaci che però fanno i voti ok ma adesso lasciamo perdere le chiese ortodosse parliamo della chiesa cattolica ci sono poi anche alcuni casi forse non così rari però comunque abbastanza rari anche all'interno del rito occidentale del rito latino dove in alcune situazioni particolari di persecuzioni io personalmente ho conosciuto superiore di una famiglia religiosa della quale però non posso dire per ragioni appunto di sicurezza in un paese all'estero dove lui risultava sposato perché è perché doveva essere lì in incognito e quindi pur essendo sacerdote risultava sposato poi è vero che nella realtà non lo era però i documenti dicevano che lui lo era in alcuni contesti culturali il celibato sacerdotale cioè il prete che non è sposato può diventare un problema perché ad esempio per alcune culture dove l'uomo era molto sottolineato nel suo essere maschio e fecondo di figli il l'uomo che non è sposato non può prendere parte alle assemblee pubbliche non può prendere la parola nei contesti di discussione tra uomini e quindi in alcuni particolari contesti culturali il celibato sacerdotale e addirittura sconsigliato ovviamente le cose come stanno oggi oggi è abbastanza recentemente i sacerdoti non si sposano ma perché non si sposano allora chiaramente ai bambini o spiegato l'aspetto più pratico cioè il fatto che così tu sei più facilmente a disposizione degli altri non solo ma se io mi attardo a parlare con una donna magari mia moglie potrebbe anche essere un po in collera con me oppure dire ma tu spendi troppo tempo in parrocchia e non guardi la tua casa cose del genere insomma ma questo è un piano assolutamente pratico c'è poi anche un valore c'è un valore cioè che passa attraverso questo segno simbolico e cioè che se tu ti metti in questa condizione di vita non ha interessi personali disinteressato uno dei problemi sicuramente della chiesa più antica era che legate alle questioni sacerdotali c'erano spesso anche questioni di potere addirittura di nepotismo di beni della chiesa che erano stati trasferiti ai figli ai parenti insomma cose che infastidivano la comunità cristiana perché l'uomo era troppo legato alle questioni della terra e quindi il celibato da questo punto di vista ci propone un orizzonte molto più profondo è molto più spirituale l'essere tutti e solo del signore ora con questo non significa però non ci siano altri fattori da tenere in conto ad esempio uno dei fattori importantissimi è che il celibato è una rinuncia cioè il codice di diritto canonico parla con chiarezza che l'uomo che diventa prete che viene ordinato sacerdote ed eventualmente vescovo deve essere vero vir cioè deve essere veramente maschio quindi se uno non ha una propensione verso l'universo femminile o verso la famiglia o verso la verde i figli non può diventare sacerdote sia chiaro questo perché a volte le persone dicono delle grandi stupidaggini ad esempio a me una signora mi ha chiesto se ero andato a fare il prete per una delusione d'amore pensate che idiozia oppure ma qualche volta ai giovani dice ma non ti piacciono le donne o qualcun altro dice non ho evidentemente non è fatto per essere un padre di famiglia allora io credo che se manchino una di queste componenti è bene che uno non faccia il prete perché nell'essere prete tutte queste componenti ci sono e cioè la componente della paternità e quindi del voler bene agli altri soprattutto ai più giovani con la filosofia di un padre che quindi ad esempio sa aspettare che sa incarnare la paternità di dio eccetera che abbia buona e ottima relazione con l'universo femminile buona e ottima e nello stesso tempo che abbia molti amici maschi perché perché soltanto dentro in un equilibrio di tutte queste componenti si dà comunque la sana antropologia del maschietto ambrosiano prete quindi queste componenti vanno osservate con grande attenzione quindi è una rinuncia perché i nostri vescovi la chiesa latina si chiede questa rinuncia per facilitare l'appartenenza al signore e per facilitare la dedizione alla chiesa tutta ci sono però anche delle componenti antropologiche importanti l'uomo non è bene che sia solo e questo sta scritto a pagina della bibbia l'uomo inteso come essere umano non soltanto come maschio ma evidentemente noi notiamo che mentre la donna è anche molto più propensa è capace di vivere da sola il maschio l'uomo maschio appunto è molto meno capace ed è per questo che deve imparare anche un sano equilibrio nei confronti dell'universo femminile e nei confronti dell'universo maschile inteso come grandi e belle e profonde e veraci amicizie questo deve essere chiaro se ad esempio purtroppo trovato un video su internet dove questo sacerdote si parlava di celibato sacerdotale come terapia delle malattie spirituali in particolare la fornaia la lussuria e la fornicazione ora io non divento celibe per non cadere nella lussuria nella lussuria non deve caderci nessuno ma ci manca anche che un uomo sposato sia lussurioso ma non è che va a sfogare i suoi istinti lussuriosi con la moglie ma stiamo dando fuori di matto ma come fa un prete a dire certe cose ma che stupidaggini allora innanzitutto tutti quanti noi dobbiamo coltivare la castità ma intesa come la verginità del cuore cioè la capacità di un amore profondo e vero questo è quello che tutti dobbiamo coltivare nel sacerdozio comune dei fedeli cioè nell'essere tutti quanti noi a immagine e somiglianza di gesù e gesù cari miei si è fatto un genere i capelli da una donna che non era la più raccomandabile della compagnia e stava accanto a personaggi femminili che erano comunque estremamente ambigui nella loro femminilità l'incontro con la samaritana al pozzo dove lei cerca nella prima parte del discorso di sedurre gesù è assolutamente evidente quindi cerchiamo di non far dire alla chiesa cose che non dice ma cerchiamo piuttosto di guardare come gesù si comportava verso le donne se c'è qualcuno che è il primo a ricevere l'annuncio della resurrezione da parte del maschietto che si chiama gesù è proprio una donna quindi attenzione bene e sa quello che diciamo c'è la possibilità qualità che i preti si sposino allora ripeto a livello sacramentale non ci sono in se stesso dei vincoli sacramentali per cui il sacramento dell'ordine sacro non si può combinare con il sacramento del matrimonio assolutamente la chiesa però alla quale noi siamo obbedienti ci chiede che in questo contesto storico noi viviamo così ok la chiesa può cambiare questo assolutamente sì come un tempo ha cambiato parlando di di e sacerdote uxorato e dopo è cambiato è diventato sacerdozio non uxorato quindi si è passati al celibato sacerdotale la chiesa potrebbe tranquillamente modificare questo senza per questo rompere schemi o dover disfare dogmi assolutamente lo farà non lo farà non lo so lo vedrò io non lo vedrò io non lo so di sicuro se si deciderà per l'una e per l'altra o per l'altra cosa sarà sempre fatto per il bene del popolo di dio questo deve essere chiaro perché se anche ci sono delle ragioni oggettive di pericolo di dispersione del clero non può essere fatto dietro la scorta di una paura cioè non è che la chiesa non apre la porta per paura che si spalanca il portone ci mancherebbe altro anzi se c'era qualcuno che più volte ha affrontato la questione innanzitutto reintroducendo nella diocesi soprattutto milanese il diaconato permanente e poi dicendo che questa potrebbe essere un argomento di discussione all'interno della chiesa latina era proprio il cardinal martini per cui noi non abbiamo timore di dialogare su questo poi la domanda che qualcuno di voi già mi ha fatto altre volte e poi è arrivata subito tra le domande dopo il video di ieri era ma tutti sposeresti allora io non prendo in considerazione questa domanda primo perché per il momento il mio vescovo non mi ha chiesto niente altro che essere celibe secondo perché se domani la chiesa dovesse andare in questa direzione non è detto che lo sarebbe nella direzione retroattiva cioè che varrebbe anche per tutti coloro che sono già sacerdoti terza cosa penso che per sposarsi ci voglia anche una materia prima che sia composta di due volontà quindi capite che dentro lì c'è un margine molto molto gigante sicuramente dico nella mia vita cerco di coltivare la bellezza delle amicizie così come queste amicizie possano esservi utili per il ministero certamente è una crescita anche in questo deve essere chiaro che nella apprendimento del celibato si viaggia per tempi un conto è quando tu fai la tua promessa parlo singolare che è meglio un conto quando io ho fatto la mia promessa all'arcivescovo prima dell'ordinazione sacerdotale si diaconale e un conto è lungo tutta la vita perché la vita è lunga perché le situazioni cambiano perché le fragilità della persona si mutano e quindi così come la storia personale mia è mutevole così deve crescere il mio essere sacerdote in una forma precisa che sia il più conforme possibile al vangelo che è l'unica vera cosa che conta quindi non sono le regole della chiesa che contano conta l'essere fedeli al vangelo e quindi le regole o servono per essere fedeli al vangelo o se no sono dei cappi al collo oppure sono degli strumenti per poter diventare progressivamente fedeli al vangelo è una crescita io spero di avere un pochettino spiegato questo ovviamente a tu per tu sarebbe più semplice se volete appunto se fate pure le vostre domande sul canale telegram chiocciola aquila riflessiva altrimenti ci incontriamo tanto chi mi conosce sa anche dove trovarmi mettete i vostri laiche condividete questo video e mi raccomando non fate dire alla chiesa quello che la chiesa non dice e soprattutto non fate dire al sottoscritto quello che il sottoscritto non ha mai detto buona giornata a tutti ah dimenticavo essere sacerdoti è bellissimo è meraviglioso e allora siatelo anche voi meravigliosi ogni giorno e impariamo insieme a fare la cosa giusta nel momento giusto ri buona giornata