Sono ferito, deluso e offeso dalla Chiesa. Mi sento tradito non dalle malefatte di gente malata nello spirito e prima ancora nella mente, ma tradito dalla Chiesa. Come al solito, quando questi scandali vengono a galla e ci vogliono sempre almeno 50 anni (!), appare che tantissimi sapevano e hanno occultato. Altri persino si sono aggregati. Altri hanno taciuto.

Faccio riferimento all'ultimo articolo pubblicato ieri da La Croix come commento alla presentazione dei tomi sul caso Jean Vanier. Qui sotto trovate una rapida traduzione in italiano.

Fin dagli anni della mia giovinezza, Jean vanier ci è sempre stato presentato come un santo sceso in terra, circondato da un alone di sapienza divina e rara finezza spirituale. Se penso che in Seminario abbiamo seguito per due anni il suo testo più famoso "La Comunità luogo del perdono e della festa" edito in Italia da Jaka Book come tanti altri suoi libri, mi viene una gran rabbia. Come è possibile che il Seminario (il Seminario!) non si accerti delle fonti?

Si dirà che il Seminario non poteva sapere, ma io mi chiedo: perché il Vaticano mette sempre tutto a tacere? Perché nasconde lo sterco peggiore sotto il tappeto della sala principale?

Sicuramente chi compie misfatti è spesso molto abile in sotterfugi e occultamenti. Certamente l'omertà dei complici è una cortina spesso invalicabile. Sicuramente la profondità del silenzio delle vittime è pari solo alla gravità della ferita perenne che hanno subìto. Ma perché visto che i processi si sono celebrati, le condanne sono state emesse, le pene sono state inflitte, non si è messo in guardia chi era ancora potenzialmente vulnerabile? Possibile che personaggi di portata mondiale come questi hanno continuato ad apparire in pubblico di fianco a Vescovi, Cardinali e Papi? Sì, ebbene, Papi! Le stesse congregazioni Vaticane preposte alla pulizia della Chiesa permettono che questi tumori appaiano al fianco di Papi e vengano indicati ai giovani come punti di riferimento.

Ho conosciuto personalmente Jean Vanier negli anni 80 quando ero alle superiori. Ho sbobinato un intero summit di spiritualità tenuto da lui. Eppure tutti i fatti che oggi sono resi pubblici lo precedevano di molti decenni e niente e nessuno ci ha messo in guardia da lui?

Mi faccio una seria domanda: «ma io a chi ho promesso filiale rispetto e obbedienza? Chi è questa Chiesa?»

Possiedo tutti i libri che portano la firma di Jean Vanier e li ho letti tutti. Alcuni sono sottolineati e ricopiati in lunghe pagine spirituali. Certamente qualcuno mi dirà che il buono seminato non deve essere perduto. No, mi dispiace, non ci sto! Qui c'è qualcosa di ben più malato di chi ha scritto quei libri: la malattia è nella radice più profonda. Non è questione di salvare il salvabile che Jean ha dispensato. Se è pur vero che lo Spirito può operare anche negli strumenti più indegni, se credo fermamente che Pietro sia pietra di fondamenta perché fu il primo rinnegatore di Cristo, non posso accettare che questa metodologia malata e perversa sia la prassi ordinaria di un potere che dovrebbe elevare le anime innocenti al Cielo ed invece chiude sotto sigillo le verità più invereconde e mostruose.

Quel che più offende è che se le inchieste indipendenti non venissero condotte, gli archivi resterebbero ben sigillati! Come calpestare i cadaveri sepolti in giardino. Non ci sono scuse: l'occultamento del marcio è sistemico.

Quando nel febbraio del 2020 le prime indagini giunsero alle prime conclusioni, mentre tutte le Comunità de L'Arche restavano come me sbigottite, mentre ci si rendeva conto che Jean ci aveva deliberatamente mentito per anni, scrissi una lettera (che trovate qui sul mio sito) e che nel giro di pochi giorni fece il giro del mondo, tradotta in 6 lingue. Non ritratto una sola parola di quella lettera, ma mi domando perché vista la gravità dei fatti accertati, nei decenni e decenni di visibilità mondiale nessuno abbia fatto o detto nulla.

Certamente, come scrivo nella lettera è colpa nostra: abbiamo preferito avere un idolo che seguire il Maestro, ma più seriamente mi domando: perché la Chiesa cattolica non stronca questo nostro innato bisogno di idoli (falsi o veri, santi o perversi) e non ci aiuta ad andare solo dietro al Maestro? Questa è la domanda che mi percuote con più violenza. Perché la Chiesa cattolica non la pianta definitivamente di indorare santi e predicatori, fondatori di congragazioni, leader di gruppi e movimenti, detentori di poteri enormi sulle coscienze? Perché?

Mi scrive p. Paolo Gamberini sj partendo da una citazione di uno dei miei pensieri:

"Stefano... «una mia semplice domanda: "Carissimi, non abbiamo bisogno di leader, abbiamo profondamente bisogno di Gesù"». Tu pensi che si tratti solo di aver scelto la persona sbagliata? Se si avesse scelto "Gesù" invece di "Jean Vanier" non ci sarebbe stato questo esito, ovvero niente leader? Mi chiedo se non è proprio la "dinamica del bisogno" ad incastrare anche la buona o cattiva persona, leader o non leader. In tal senso credo che Gesù stesso abbia voluto liberare le persone anche dal "bisogno" di lui. «Va' la tua fede ti ha salvato... Non hai bisogno di me perché non hai più "bisogno/i"». La fede, l'abbandono alla Vita ti salvano. ... solo pensieri"

Ecco! Questa è una riflessione seria, teologica! Se Gesù stesso non voleva avere NESSUN potere coercitivo sulle coscienze, perché la Chiesa continua con questa logica diabolica e perversa? Prima ricopre d'oro santi, fondatori e leader, poi, se la placcatura d'oro ricopre feccia, ecco che tutto viene occultato, mistificato e secretato. Così questi personaggi continuano nella loro condotta perversa e le vittime aumentano.

Io non sono sottomesso a nessuno! Nemmeno a Gesù!
Io sono un uomo libero, che ogni giorno si libera.
La Parola mi libera, perché mi chiede di liberarmi.

Matteo 23,8-10: «Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo".

Cristo stesso, l'unico maestro, non vuole servi, ma amici!
Niente abiti. Niente prefissi. Niente titoli. Nessun onore. Io non sono di nessuno e non sono nessuno.

«Non esistono liberatori, ma uomini che si liberano»
E questo sarà il mio sentiero. Ognuno seriamente si faccia il suo.
Nessuno mi segua, vado da solo.


...

2023 01 31


Documenti:

1. Comunicazione ufficiale de L'Arche international

2. STUDY COMMISSION SET UP BY L’ARCHE INTERNATIONAL –  JANUARY, 30th, 2023