A volte, ma sempre più spesso, mi chiedo se valga davvero la pena di stare a elucubrare sillogismi più o meno teologici, anziché vivere liberamente in Cristo ogni cosa valutandone semplicemente i frutti.
Penso che se la Madonna avesse voluto in anticipo certezze teologiche circa la facoltà di suo figlio di rovesciare i potenti dai troni, più in là della moglie di un falegname non sarebbe diventata.
Bel matrimonio, per altro! Senza fastidiose gravidanze impreviste, fidanzati gelosi che perdono il sonno, nessun rischio di emarginazione sociale né avventurosi viaggi e parti con fantasiosi canti di angeli per pastori insonni.
Vogliamo preti uxorati? Proviamoci... in Cristo!
Vogliamo donne presbitere? Proviamoci... in Cristo!
Valuteremo i frutti. Chissà, magari lo Spirito di Cristo è più fantasioso dei nostri preziosi sillogismi.
Dicevano:
"Cosa può venire di buono da Nàzaret?"
"Studia, non sorge profeta dalla Galilea!"
"Ma non è il figlio del falegname Giuseppe?"
E lo Spirito li ha spiazzati tutti.
C'è in giro qualche vescovo che crede ancora nello Spirito rinnovatore?
Oppure noi abbiamo la certezza assoluta che lo Spirito parlerà solo nelle nostre consolidate strutture?
Lo Spirito ha ancora da farci scoprire qualcosa, o ci ha già detto tutto?
Nei secoli mi pare che non sia mai stato così.
Ad un certo punto abbiamo smesso di fare a fette i mori in Terra Santa.
Ad un certo punto abbiamo capito che è il sole a stare fermo!
Ad un certo punto abbiamo capito che sterminare gli indios non era proprio cosa buona per convertirli.
Ad un certo punto abbiamo convenuto che avere uno Stato ed un esercito non era proprio evangelico.
Ad un certo punto abbiamo capito che indagare e torturare per estorcere confessioni e professioni di fede non era difendere la verità.
Siamo stati tra gli ultimi, ma ad un certo punto abbiamo scelto di condannare la pena di morte.
In materia economica abbiamo ancora problemi, ma abbiamo capito che amoreggiare con i banchieri di malaffare è un po' disdicevole.
In materia sessuale, forse bisognava razzolare meglio che predicare bene! Ma lo stiamo capendo.
In parità di genere, non ci siamo per niente, ma ci stiamo più o meno attrezzando.
E - guarda caso - queste cose ce le ha rimproverate il mondo! Quello che sempre tentiamo di condannare. Il cammino dell'uomo nella storia ci ha bacchettato!
E in materia di fede? Abbiamo introdotto la bellezza del matrimonio sacramento dopo 1500 anni di incertezze. Abbiamo sistematizzato la confessione auricolare come bellissimo momento di incontro con l'abbraccio del Padre. Abbiamo capito che catalogare Dio come "essere perfettissimo" metteva in crisi il corpo ferito degli "imperfetti". Abbiamo capito che dare i sacramenti all'età di ragione è un dono bellissimo per bambini e famiglie.
Insomma, di cose nuove e belle ne abbiamo capite e fatte!
Ah, è vero! C'è chi vorrebbe ancora le crociate e sposa partiti politici che le teorizzano e appoggia i sionisti che le praticano. C'è chi si crede il centro del Cosmo e il punto di osservazione privilegiato dell'universo. C'è che considera i neri, i nativi, gli indios e molti altri "razze" inferiori e quindi la domenica gli fa l'elemosina, ma in chiesa non gli stringe la mano. C'è chi tornerebbe alla leva obbligatoria e ad un "sano" patriarcato che mena i figli e sottomette la moglie. C'è chi predica la reintroduzione della pena di morte con la presenza di un cappellano che raccolga le confessioni magari con qualche sistema non proprio ortodosso. C'è chi dal pulpito (dal pulpito!) dice che lo sterco del diavolo (denaro) ingrassa la vigna del Signore... e ride! C'è chi facendo la comunione prega che gli omosessuali guariscano. C'è chi ama tanto tanto i bambini e in sacrestia... C'è chi "le donne stiano a casa a fare figli"... che in chiesa vanno bene per pulire le panche, ma nel Consiglio pastorale creano problemi, figurati a guidare una parrocchia!
E anche in materia di fede c'è chi dice che la comunione sulle labbra è del demonio; che la confessione va accompagnata da una buona flagellazione; che il catechismo di Pio X è l'unico e vero fondamento della fede cristiana; che i bambini a catechismo "sono solo dei gran maleducati che poi a Messa i genitori non li portano"; che "i disabili sì, basta che non disturbino"; che il Papa va bene solo se è il vero Papa, cioè "se la pensa come me"... Ma questi ammuffiti sacrestani del rito, novelli sacerdoti del culto del tempio logoro e decaduto, moderni farisei della tradizione immutabile vanno in rovina proprio mentre prosperano come potenti che verranno rovesciati dai loro troni dorati.
Se c'è in giro qualche vescovo che crede ancora nello Spirito rinnovatore, allora si possono tentare nuove vie mai battute!
Se c'è un Vescovo che ha fede, può abbandonare la paura.
Perché se la ricerca dello Spirito è vera, Egli "soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va" ed è così "chiunque è nato dallo Spirito".
Come può accadere questo? - mi domandi - Ma come, tu Vescovo, che sei maestro non conosci queste cose? Cosa ti frena? Cosa ti lega? Cosa ti trattiene? La paura di perdere? Del fallimento?
Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo. Bisogna che una Chiesa muoia perché dia la vita al mondo. C'è una Chiesa fatta di carne (uomini, donne, fatti, storia, santità, peccati, scandali e testimonianze) che non deve aver paura di morire, perché ne "rinasca una dall'alto"! Da acqua e Spirito. L'acqua è l'umanità così come essa è, ed è lo Spirito che la vivifica.
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Mi rendo conto di non essere niente e nessuno; ma dal mio microscopico osservatorio spirituale sento che o ritroviamo l'entusiasmo di andare per mare aperto, su rotte nuove, sotto venti che non conosciamo o il bellissimo nostro transatlantico che è la barca di Pietro resta a galleggiare inerte nel lago d'Orta.
Ce l'hai in Diocesi un bravo uomo sposato, riconosciuto pure dalla Comunità, che segue il Vangelo ed è di buon esempio? Accompagnalo, formalo, ordinalo! Fagli spezzare il pane per la sua Comunità. Dai frutti si riconoscerà!
Ce l'hai in Diocesi una donna, sposa o nubile che come lui sia ben nota per santità di vita: accompagnala, formala, ordinala, perché non manchi la Messa domenicale in quella frazione! Dai frutti si riconoscerà!
C'è sicuramente nella tua Diocesi un prete che ama ed è riamato da una donna brava e capace, discepoli del Signore, amanti della buona notizia. Raccogli già i loro frutti, guarda al bene di quell'amore nuovo e diverso e benedicilo. Permetti loro che possano avere figli e figlie, mentre lui continua il suo cammino dietro a Gesù, per mano a lei. Dai frutti si riconosceranno!
Lo so di dire cose scandalose, ma tutto il Vangelo era uno scandalo per quelli del Tempio, per le sinagoghe, per la società, per l'Impero!
Se sei Vescovo, non me ne volere, io ti voglio bene davvero e come un giorno ti ho promesso "filiale rispetto e obbedienza", oggi da figlio sempre con filiale rispetto ed obbedienza, ti incoraggio a mollare gli ormeggi della paura, della struttura, del già dato, delle false sicurezze, delle rassicuranti tradizioni, per alzarti e governare la barca. Basta sgottare! Stendi le vele, afferra le scotte, libera il timone, segui il vento!
Tanto a poppa c'è Gesù. Dorme stanco ma beato perché si fida di te. Due sole cose possiamo fare: o continuiamo ad avere fede (e non sarebbe male!), oppure lo svegliamo. In entrambi i casi non periremo perché a Lui importa davvero che non muoriamo.
Io intanto che ci pensi, continuerò ad obbedirti come posso e come riesco, ma da figlio, non da servo.
Non dirmi ribelle, sono solo libero e credo che tu mi voglia così. Vero?
dsb2024