La sua infanzia è stata molto dura: ha perduto la mamma a otto anni...
Per fortuna c'erano Etta e Cocco, una strana storia. Erano due signorine capitate da due zone disparate del Monferrato. Etta faceva la maestra, ma era laureata; era molto raffinata, di ceto altoborghese, anche la sua fede era piena di domande. Cocco invece aveva fatto qualche classe più delle elementari. Era la postina del paese. Aveva una fede semplice e rocciosa. Vivevano insieme e si davano del lei. Mi fecero studiare, mi aprirono la mente. Etta cominciò a insegnarmi il latino a sette anni. A 13 mi comprarono la Bibbia, che tanto desideravo, e convinsero il parroco a permettermi di leggerla, a 16 mi abbonarono a riviste d'avanguardia. Etta mi fece viaggiare. Devo molto a loro: fosse stato per mio padre, che era una persona semplice, faceva lo stagnino, non avrei neanche studiato. Mio padre non era affatto religioso, era socialista, e quando voleva far arrabbiare qualcuno si diceva comunista. Però era amico del parroco, gli faceva le riparazioni gratis. Penso che mi abbia dato un'educazione onesta. Non mi capì quando, laureato e avviato alla carriera politica, volli mollare tutto. Furono Etta e Cocco a far sì che non ci inasprissimo troppo. Alla fine mio padre molto più tardi, però venne a Bosio e mi disse: «Mah, forse la cosa giusta alla fine l'hai fatta tu». Anche Etta e Cocco finirono a Bosio. Cocco morì a 101 anni ed era venuta a 80. Nel momento del trapasso ho potuto tenere la mano a entrambe.

Il Giornale di Vicenza - 30.12.2010

1- I falò

2- Lode al vino