Liberamente da una intervista
di F. Fazio a fr. Enzo
nella trasmissione "Che tempo che fa"

Il sesto comandamento "non commettere adulterio" andrebbe meglio tradotto come "non adulterare". Il vero problema del sesto comandamento è che tocca la sessualità. Ora, la sessualità è davvero una cosa seria. Il Cristianesimo e l'Ebraismo hanno capito che sulla sessualità e sull'affettività noi giochiamo la nostra umanizzazione e che il legame tra affettività e sessualità è tale che chiede che sia inscritto nella storia.
Non può essere qualcosa che accade a caso, che non ha significato, che sia effimero. Allora il "non adulterare" ha proprio questo significato: metti la sessualità in una storia!

Dove c'è l'amore, dove c'è l'affettività non lasciare spazio alla dissipazione, non lasciare a ciò che poi perde di significato presto.

Una lezione di umanità e di umanizzazione vera deve portare alla convinzione che la sessualità è un'opera d'arte. Amo pensare che certi padri della Chiesa vedono l'atto sessuale come liturgia dei corpi; come a dire che con la sessualità si può fare addirittura un'opera d'arte: un'opera d'arte con il corpo, con il piacere, con tutti i sensi...

...ma necessariamente deve essere inscritto in una storia, in una promessa di futuro, in un amore vero, nel rispetto dell'altro che non lo cosifica, che non lo disprezza, non lo riduce ad un oggetto.

in questi tempi è sempre più importante mentre si parla si spirito, parlare di corpo, mentre si parla di anima si deve parlare di sesso! C'è una unità profonda che noi verifichiamo continuamente in noi.

E' proprio dall'esercizio della nostra sessualità che viene una parte della nostra felicità, della nostra umanizzazione, dei nostri rapporti. Nello stesso tempo guai ad avere una ossessione della sessualità, guai a finire in una visione angosciata e cinica, questo non è secondo il Cristianesimo. Oserei dire che anzi che c'è un pesante tributo pagato ad una certa impostazione dualistica dell'idea di persona che mutuiamo da una certa filosofia greca che ha fatto più danni che bene all'interno della tradizione cristiana.