Lunedì 16 maggio 2016
+Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 1-4

In quel tempo. Il Signore Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore

- Non è questione di soldi. Non è questione di oboli generosi o meno. Nemmeno di quanto valga la povertà in sè stessa. La vera questione è quanto vale il povero. Nel vangelo di Luca il povero è la via di accesso alla beatitudine. La chiave interpretativa ci viene proprio da quel monito di Gesù per avere la felicità, la vera beatitudine: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». Chi non comprende questo o non vuole comprenderlo malgrado la sua assoluta evidenza, non ha accesso alla beatitudine del Regno. Questa è la vera misericordia di Dio, quella che riusciamo a dirci tra uomini!

Martedì 17 maggio 2016
+Lettura del Vangelo secondo Luca 12, 35-38

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

Parola del Signore

- La vita presenta sempre imprevisti che come tali sono imprevedibili. Il discepolo non può permettersi di addormentarsi. Il pagano può vivere nella leggerezza di far finta di niente, oppure può stare nell'ansia dell'ignoto, oppure può divenire schiavo della superstizione. Il discepolo no! Il discepolo attende un incontro ed ogni imprevisto è l'occasione di questo incontro ultimo e definitivo con il suo Signore. Diventiamo capaci di sostenere questa attesa e come dice un canto della liturgia «Quanto amore chiede questa lunga attesa del tuo giorno o Dio!» [don Pierangelo Sequeri] è nella qualità di questo amore che si gioca l'attesa.

Mercoledì 18 maggio 2016
+Lettura del Vangelo secondo Luca 8, 42b-48

In quel tempo. Le folle si accalcavano attorno al Signore Gesù. E una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, la quale, pur avendo speso tutti i suoi beni per i medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno, gli si avvicinò da dietro, gli toccò il lembo del mantello e immediatamente l’emorragia si arrestò. Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Tutti negavano. Pietro allora disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, tremante, venne e si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata guarita all’istante. Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace!».
Parola del Signore

- A differenza delle falde del monte Sinai, che da Es 19, sappiamo che non potevano nemmeno essere sfiorate, il lembo del mantello (Tallis) di Gesù con le sue frange (Zitzit) simboli della Parola di Dio promana forza risanatrice. La fede di chi vince il timore e si affida a Gesù rivestito della Parola lo sana dal disperdere la vita...

Giovedì 19 maggio 2016
+Lettura del Vangelo secondo Giovanni 12, 27-32

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».
Parola del Signore

- Tutto concorre a mostrare la nuova e definitiva manifestazione di Dio: il Cristo in ginocchio a lavare i piedi, offeso dagli uomini, innalzato sulla croce. Questa è la gloria di Dio. Quella che è offerta anche a noi.

Venerdì 20 maggio 2016
+Lettura del Vangelo secondo Luca 6, 12-16

In quel tempo. Il Signore Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Parola del Signore

- Gesù è venuto a dirci che ogni barriera tra umano e divino è tolta, che il velo del tempio è definitivamente strappato. Non possiamo più permetterci di edificare barriere tra gli uomini perché questa confidenza con Dio ce lo vieta: l'opera della somma misericordia di Dio ci impone di essere misericordiosi gli uni con gli altri.

Sabato 21 maggio 2016
+Lettura del Vangelo secondo Matteo 28, 16-20

In quel tempo. Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che il Signore Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore

- Su questo monte, a differenza del primo monte e dalla prima legge (quella mosaica) fatta di divieti e norme morali, Gesù consegna la nuova e definitiva legge quella della libertà e dell'amore. Lui si stacca da loro e da noi: piena è la nostra libertà e totale la sua fiducia. Così l'amore brilla come unico e solo e potente irrinunciabile valore per mostrare Dio al mondo. Chi vuole un Dio della paura, della norma, della sanzione per i trasgressori resta totalmente fuori. A noi è dato solo amore e libertà per insegnare ad amare e a custodire nella bellezza la libertà.

Questa prima settimana dopo Pentecoste si chiude quindi con il frutto maturo dello Spirito: amore e libertà.