Vorrei tornare brevemente (cioè, non lo so se tanto brevemente) su Fiducia Supplicans.
Com’era prevedibile, il tifo si scatena: c’è già chi grida all’eresia e c’è chi vede domani matrimoni in chiesa di omosessuali.

Mi permetto un’osservazione di metodo.
Quando Papa Francesco ha messo nero su bianco in Amoris Laetitia la possibilità di cammini di riconciliazione per divorziati e risposati, ha davvero fatto una cosa nuovissima? Ha semplicemente colmato un divario tra la prassi largamente diffusa e i documenti della Chiesa. Non penso di essere l’unico ad essere a conoscenza di diversi divorziati e risposati che anche prima di Amoris Laetitia, dopo averci riflettuto con il loro padre spirituale, andavano a fare la comunione nel santuario piuttosto che nella parrocchia nella città vicina.

Quando Papa Francesco ha pubblicato Traditiones Custodes ha fatto qualcosa di così sconvolgente? Io penso che in tutte le parrocchie della Chiesa cattolica si è continuato a celebrare con l’unico rito di Paolo VI e in tutte le diocesi del mondo si sapesse che i gruppi che celebravano con il rito antico erano un problema pastorale ed ecclesiale, non una risorsa; questi di camminare con la Chiesa non ne hanno nessuna voglia. Il Papa ha semplicemente scritto su un documento le cose che la pressoché totalità dei cattolici pensava: celebrare con un rito non più in uso non è celebrare nella forma straordinaria del rito romano, è semplicemente un’anomalia.

Quando Papa Francesco ha scritto Magnum Principium, quale enorme novità avrebbe introdotto? Ha semplicemente detto la cosa più normale di questa terra: dopo sessant’anni di riforma liturgica è assurdo pensare che il latino sia l’unica lingua di preghiera della Chiesa e le altre lingue siano semplici concessioni. Ormai per la stragrande maggioranza dei cattolici nel mondo l’eccezione è una messa in latino e la regola la messa nella loro lingua nazionale. Con Magnum Principium papa Francesco ha semplicemente detto questa ovvietà, correggendo l’anacronismo di Liturgiam Authenticam.

Quando Papa Francesco ha scritto Antiquum ministerium, sostenendo che anche le donne possono accedere ai ministeri laicali, praticamente ha detto ciò che nella Chiesa accade da 60 anni.

Così ora [nella Fiducia Supplicans. NdR]
Ma c’è un prete abbastanza equilibrato che nella benedizione delle case fuggiva quando si trovava una coppia omosessuale? O rifiutava una benedizione a due fedeli omosessuali, senza farlo durante l’unione civile? Semplicemente papa Francesco ha detto che questo succede, e deve continuare a succedere non clandestinamente.

Ma quello che Papa Francesco ha fatto non è la cosa più tradizionale di questa terra? Quando è nata la controversia ariana, i padri di Nicea hanno guardato in faccia alla realtà: cosa si credeva in tutte le chiese? Quando è nata la crisi nestoriana sono andati a vedere cosa dicessero le varie Chiese. Quando è nata la disputa dopo Lutero, a Trento si è semplicemente guardato a ciò che la Chiesa credeva. E quando è stato proclamato il dogma dell’Assunta? Si è semplicemente detto quello che nella realtà il popolo di Dio ha sempre creduto.

Papa Francesco ha fatto la cosa più tradizionale possibile. Quello che inquieta è una Chiesa che fatica a fare la cosa più semplice e tradizionale: guardare la realtà. Per cui un atto così semplice sembra una enorme innovazione. Forse ci sono ancora un po’ di realtà dove lo Spirito sta agendo e dovremmo vederle. Papa Francesco ci sta dando un metodo.

 

Fonte: dalla pagina Facebook di don Manuel Belli https://www.facebook.com/donManuelBelli/posts/726023772830578
NdR: al testo originale sono state applicate piccole modifiche di correzione di refusi, punteggiatura

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2023 12 22